Che tipo di correlazione esiste tra prevenzione primaria del tumore al seno e alimentazione? Ce lo spiega la Dott.ssa in Biotecnologie mediche Irene Polizzotto
La relazione tra alimentazione e stato di salute è ormai universalmente riconosciuta da numerosi studi epidemiologici, i quali hanno messo in evidenza che una dieta con ridotte quantità di zuccheri semplici, di grassi saturi, di prodotti di origine animale e ricca invece di cereali integrali, come ad esempio riso, avena, orzo e farro, legumi, quali fagioli, ceci o lenticchie, frutta secca e fresca, verdure di stagione, pesce azzurro e olio extravergine d’oliva, è associata ad una significativa diminuzione del rischio di sviluppare patologie non solo tumorali, ma anche cardiovascolari e disfunzioni metaboliche. Sarebbe opportuno consumare ogni giorno almeno 5 porzioni tra verdura e frutta che, essendo ricche di acqua e fibra, hanno un apporto calorico basso e soprattutto, quando consumate in varietà, rappresentano un’importante fonte di vitamine, sali minerali e altre molecole benefiche, tra le quali troviamo i fitocomposti. Si tratta di molecole importantissime perché svolgono un’azione antinfiammatoria e hanno convalidate proprietà anticancerogene. Sono infatti sostanze in grado di inibire le reazioni di ossidazione e quindi la formazione di pericolosissimi radicali liberi, i quali sono una delle concause dello sviluppo di tumori.
Quali alimenti evitare?
Secondo il mio parere, è necessario diminuire il consumo di carne rossa, salumi, cereali raffinati, dolci, bibite zuccherate e alcolici. Questi cibi innescano nell’organismo una catena di reazioni negative, come l’innalzamento nel sangue dei livelli di glucosio e di estrogeni, che sono indicatori di predisposizione al cancro al seno, ma inducono anche un aumento di peso, che è un aggravante per questa malattia e per tutte le malattie di origine nutrizionale. Si parla di regime alimentare mediterraneo che costituisce un importante presidio nella prevenzione primaria non solo del tumore al seno, ma anche di altre patologie di origine nutrizionale.
Che tipo di correlazione esiste tra sovrappeso e malattie croniche come il cancro?
Di tutti i fattori di rischio modificabili che si sono dimostrati associati a un maggior rischio di cancro al seno, quello più solidamente dimostrato è sicuramente il sovrappeso. La correlazione tra obesità e malattie croniche è ormai accertata, e le maggiori cause di sovrappeso e obesità sono le scorrette abitudini alimentari e la sedentarietà. Numerosi studi hanno messo in evidenza che donne obese o in sovrappeso, con un eccesso di tessuto adiposo, soprattutto in menopausa, si ammalano più frequentemente di tumore alla mammella e all’endometrio, perché il tessuto adiposo in eccesso costituisce un’importante fonte di estrogeni: ormoni sessuali implicati nell’insorgenza e nella crescita del tumore alla mammella.
In conclusione
Il cancro al seno va aggredito su più fronti e l’alimentazione sicuramente gioca un ruolo importante in questa battaglia. Mangiare in modo corretto è fondamentale, non solo per prevenire il cancro ma anche per ridurre il rischio di recidiva. Una sana alimentazione può dunque diventare un’alleata perfetta per prevenire e trattare il cancro al seno, limitando anche gli effetti collaterali delle terapie.
Un approfondimento – Lo Studio MeDiet
Nel 2002, l’U.O di Oncologia sperimentale ARNAS Civico di Palermo ha condotto lo Studio MeDiet, uno studio randomizzato di intervento alimentare volto alla prevenzione primaria del tumore al seno che ha permesso di dimostrare diversi aspetti nel rapporto fra alimentazione e cancro.
L’intervento alimentare è stato condotto su 300 volontarie sane di sesso femminile tra i 48 ei 69 anni suddivise in modo randomizzato in due gruppi: uno di intervento dietetico e uno di controllo lasciato a dieta libera. Le donne del gruppo di intervento hanno aderito per sei mesi al regime alimentare corrispondente alla dieta mediterranea ricca di cereali integrali, legumi, verdure e frutta di stagione ricca di fitoestrogeni, povera di carboidrati raffinati, di grassi animali e di sale.
Gli obiettivi di questo studio sono stati:
1. Valutazione dell’impatto salutistico della dieta mediterranea, ricca in fitoestrogeni, sui livelli di estrogeni urinari in donne sane in post-menopausa per la prevenzione primaria
2. Determinazione del contenuto di fitoestrogeni in campioni di grano duro coltivati in Sicilia e nei loro prodotti di trasformazione
I risultati di questo studio sono stati:
1. la Dieta Mediterranea, ricca di Fitoestrogeni, basata sul consumo di pane e pasta (soprattutto integrali) costituisce un fattore di prevenzione naturale primaria del tumore al seno in donne sane in post-menopausa attraverso la riduzione dei livelli di estrogeni endogeni.
3. I fitoestrogeni contenuti nei campioni di grano duro siciliano e nei rispettivi derivati risultano essere da 10 a 50 volte più elevati rispetto a quelli relativi al grano tenero. Il processo di lievitazione e le elevate temperature nella panificazione riducono il contenuto di fitoestrogeni nella crosta e nel pane rispetto al contenuto presente nella pasta.